Sono diventate un caso di cronaca politica. Maysoon Majidi ventottenne curdo iraniana, regista e attivista per i diritti umani, è stata in carcere dal dicembre 2023 a ottobre 2024 per niente, per accuse ora riconosciute infondate. Una detenzione in condizioni orrende che l’hanno precipitata in uno stato di grave depressione. Immaginate voi: aveva sognato l’Italia come il Paese delle libertà e dei diritti, cercava protezione e si è trovata nell’abisso della persecuzione giudiziaria. Poco meno peggio è andata a Marjan Jamali, iraniana pure lei, 29 anni, un figlio di otto, accusata dagli stessi soggetti che lei ha denunciato per violenza sessuale e calunnia. Si trattava di tre iracheni, che avevano fatto il viaggio fino in Italia insieme a lei e che, secondo l’avvocato Liberati, si sono resi irreperibili dopo averla indicata agli investigatori come scafista.
Ma osservate sul web le immagini di queste donne, vi pare che possano essere delle delinquenti?
A loro favore si sono sollevate le proteste di Amnesty International, di parlamentari e movimenti e finalmente il caso pare risolto. Sono comunisti anche questi magistrati che hanno tenuto in detenzione per mesi queste povere ragazze prima di sbrogliare la matassa? Che sulla base di testimonianze raffazzonate e non provate hanno preso provvedimenti disumani e insensati sulla base di norme anch’esse discutibili? Perché dobbiamo sapere che basta che qualcuno sul barcone soccorra il profugo accanto con acqua e cibo o cerchi di evitare come può la deriva del natante (sulla base poi di quali prove, visto che non ci sono testimoni esterni), bastano questi gesti di solidarietà perché venga accusato di essere uno scafista. Intanto, i veri scafisti se la ridono, le tasche piene di soldi, guardando soddisfatti l’orizzonte da dove la barca ha preso il mare.
Spesso giovani e belli, uomini e donne che fuggono da persecuzioni o semplicemente dalla miseria. Cosa faremmo noi al loro posto? In genere sono quelli più coraggiosi e intelligenti, capaci di organizzarsi, pieni di sogni e di risorse, pronte a farle fruttare nel Paese e per il Paese disposto ad adottarli. Paesi invecchiati e decadenti i nostri, che hanno bisogno di nuova linfa per rivitalizzarsi. Questa è la narrazione che voglio opporre a quella di chi crede che si tratti solo di delinquenti che vengono in Italia per ingrossare le fila degli spacciatori o di che altro. Che in effetti ci sono alcuni che, senza un piano di accoglienza, valutazione delle capacità e aspirazioni, finiscono nelle maglie della criminalità, sospinti dal bisogno di sopravvivere. E tutto questo giova a chi ha interesse ad alimentare la paura, la sciocchezza di “difendere” i confini, come se costoro fossero armati fino ai denti. Persone di cui in gran parte il nostro sistema economico e il tessuto sociale ha un gran bisogno. Persone che quando vien data loro l’opportunità si rivelano generose, appassionate, intraprendenti. Sono atleti e atlete, scrittrici e scrittori, anche semplicemente bravi operai o donne di servizio. Persone che abbiamo visto spesso lanciarsi nel salvataggio del prossimo in difficoltà e che vengono invece guardate con inspiegabile sospetto.
Basta con l’ipocrisia che si scaglia a parole contro i regimi oppressivi e poi non si comporta diversamente. E allora, benvenute fra noi autentiche vite rampicanti.
https://lavialibera.it/it-schede-2011-maysoon_majidi_e_marjan_jamali_accusate_di_essere_scafiste
https://www.meltingpot.org/2024/09/donne-vita-e-liberta-di-movimento-maysoon-e-marjan-libere/